INDAGINI TERMOGRAFICHE

Usando una termocamera è possibile rilevare e quantificare con massima precisione il calore, controllare le prestazioni termiche ed effettuare prove di controllo su qualsiasi problema termico.
La termocamera rileva:
- le radiazioni termiche endogene, cioè generate dalla temperatura dell’oggetto analizzato;
- le radiazioni termiche esogene, cioè generate dall’ambiente che circonda l’oggetto e riflesse o assorbite dallo stesso;
Generalmente le indagini termografiche sono utilizzate in maniera preliminare per mappare le zone che presentano anomalie della superfice.
Queste procedure sono utili a stabilire l’eventuale necessità di ulteriori prove sulle strutture in cemento armato.
CAROTAGGI

Indagini effettuate tramite prelievo di calcestruzzo indurito a mezzo di carotiere. I campioni estratti definiti “carote” sono analizzati in laboratorio al fine di determinare le caratteristiche meccaniche e fisiche del calcestruzzo.
L’attrezzatura viene posizionata sul posto per l’esecuzione del prelievo ed ancorata a parti stabili della struttura.
È particolarmente curato il posizionamento e la stabilità della carotatrice in modo da orientare la punta della corona il più possibile ortogonale alla superficie di prelievo ed evitare qualsiasi vibrazione.
Il prelievo del campione è realizzato, come indicato dalla norma UNI EN 12504-1, mediante carotiere elettrico con punta di diametro 10 cm, opportunamente fissato all’elemento strutturale oggetto dell’indagine per la corretta esecuzione della prova.
Subito dopo l’estrazione del campione si procede a sigillare a valle i fori di estrazione. Si esegue questa operazione con l’applicazione di una malta cementizia con caratteristiche antiritiro tixotropica fibro-rinforzata.

Prima di eseguire le operazioni di carotaggio si svolgono delle indagini non distruttive magnetometriche per il rilievo delle armature longitudinali e trasversali nell’area interessata dal controllo.
Su ogni prelievo si misura la profondità di carbonatazione dello stato superficiale di calcestruzzo (UNI 9944/1992). L’esame, la preparazione e la determinazione della resistenza alla compressione in laboratorio di tutti i provini di calcestruzzo sono effettuati in ottemperanza alle specifiche tecniche della norma UNI EN 12390-3.
PROVE DI CARICO STATICHE

La prova di carico statica si effettua tramite la misurazione degli abbassamenti, ovvero gli spostamenti che l’elemento costruttivo compie quando sottoposto a cicli progressivi di carico e di scarico. Si procede ad un confronto tra gli abbassamenti registrati e le misure teoriche di progetto come indicato dalla norma UNI EN 473.
L’esecuzione delle indagini con prova di carico di tipo statico comprende diverse modalità (es. gommone in PVC, vasche, secchi di cemento, etc.) selezionate in base alla struttura e alla quantità di carico necessaria.
La misurazione degli abbassamenti avviene grazie a specifici sensori installati nella parte centrale della loro corsa allo scopo di ridurre l’errore percentuale relativo. La lettura delle misurazioni avviene ad intervalli regolari, fino ed oltre il raggiungimento della soglia di carico massimo. Successivamente si compie l’operazione di scarico seguendo le procedure analoghe alla fase di applicazione del carico e di lettura.
INDAGINI GEORADAR

Indagini sulla tessitura muraria per verificare l’omogeneità ed eventuali difetti degli elementi strutturali. L’analisi della propagazione degli impulsi magnetici permette lo svolgimento della prova tecnica.
La strumentazione invia, tramite un’antenna trasmittente, un segnale in multifrequenza all’interno della struttura oggetto di indagine. Quando le onde elettro-magnetiche incontrano una discontinuità fisica parte dell’energia incidente ritorna in superficie e viene acquisita da un’antenna con funzioni di ricezione. Il ricettore rileva un impulso di forma simile a quello trasmesso ma distorto nella frequenza e nella fase.
Il risultato finale di un rilevamento elementare è costituito da un segnale nel dominio dei tempi, comprendente una serie di impulsi che rappresentano la successione degli orizzonti attraversati e la cui posizione dipende dalla velocità di propagazione delle onde nei materiali.
La profondità di indagine sul cemento armato ed il livello di dettaglio dell’immagine radar variano al variare della frequenza di emissione del segnale:
- Il modulo antenne a frequenza nominale 100 MHz, in condizioni ottimali (terreno asciutto, assenza di materiali o discontinuità con alta capacità di assorbimento o riflessione delle onde), riesce a ricevere e visualizzare informazioni utili fino ad una profondità di 8-10 metri, con livello di dettaglio dell’ordine dei 20-30 cm.
- Il modulo antenna a frequenza nominale 600 MHz, in situazione favorevole, riesce ad indagare fino ad una profondità di 4-6 metri, ma con un livello di dettaglio molto maggiore, dell’ordine dei 5-10 cm. Tale antenna è ideale per indagini n pavimentazione e su strutture in muratura.
- Il modulo antenna a frequenza nominale 1600 MHz ottiene un grado di dettaglio molto elevato (circa 1 cm), con profondità di indagine che si spingono comunque fino a 1,5-2 m. Tale antenna è ideale per indagini strutturali sia su strutture in cemento armato che su strutture in muratura. I dati delle indagini georadar registrati al termine di ciascuna scansione devono essere sempre elaborati con i software specifici. Le immagini ottenute devono sempre essere interpretate da professionisti specializzati, poiché la forma dei segnali assume spesso caratteristiche leggibili solo da esperti del settore.
PROVE MAGNETOMETRICHE

Le indagini magnetometriche determinano, tramite l’ausilio del Pacometro, la posizione e il diametro dei ferri di armatura del con Pacometro determina posizione e dimensione del diametro dei ferri di armatura nelle strutture in calcestruzzo.
Il metodo sfrutta il principio operativo delle Correnti Parassite “Eddy Current”. L’impulso di corrente applicato alla sonda di ricerca, contenente due bobine, genera un campo magnetico che magnetizza la barra di armatura. Una volta esaurito l’impulso, le Eddy Current iniziano a dissolversi creando un campo magnetico di intensità ridotta ovvero un “eco” dell’impulso iniziale.
Le bobine della sonda misurano nuovamente questo segnale, la sua intensità fornisce informazioni su:
- le dimensioni delle barre
- la distanza delle barre dalla sonda
- l’orientamento delle barre ossia la direzione delle armature